Danta di Cadore

Un giorno tra fiori, funghi e fienili a
Danta la Bella

Una escursione consigliata tra i meravigliosi paesaggi delle montagne del Cadore

(Estratto dal "Corriere delle Alpi" del 31.08.2000)

Danta vista da Costa

Sono diventati famosi per l'esuberanza dei fiori e per la frequenza dei funghi, ma i Piani di Danta sono unici anche per i meravigliosi paesaggi che, salendo in questi luoghi, è possibile osservare.

Non per nulla il paese di Danta da sempre viene soprannominatola Bella", assommando in se la bellezza paesaggistica e quella del particolare sottobosco delle vaste foreste che circondano il centro abitato e si spingono fino all'abitato di Padola.

Il panorama è comunque bellissimo sin dalla strada che si percorre arrivando dalla borgata di Cella, nel comune di Auronzo, dove si devia dalla strada statale n. 48, imboccando quella di Passo Zovo, direzione Passo di Sant'Antonio.

Sono 12 chilometri di viaggio nella natura, non selvaggia, ma nemmeno molto frequentata, e per questo fruibile anche da famiglie con bambini di tutte le età. Dopo alcuni chilometri nel bosco, si arriva nei pressi degli ex depositi militari, da dove parte la deviazione che conduce a Danta.

Sono boschi e prati nei quali i fiori sono una costante, ed è possibile osservarne anche di alcune specie molto rare, come le orchidee ed alcune campanule. E' necessario tenere presente che molti fiori, data l'altitudine (i Piani si trovano tra i 1200 e i 1650 metri) arrivano a fioritura con alcune settimane di ritardo. Inoltre, per non avere delle sorprese, è necessario ricordare che la raccolta di fiori di qualsiasi tipo è disciplinata da una ben precisa legge regionale, che ne impedisce la raccolta di alcune specie, rare o minacciate.

La stessa legge regola anche la raccolta dei funghi, che in questi boschi crescono numerosi. Dopo aver percorso due chilometri dalla ex polveriera, si arriva nel mezzo dei prati che si estendono fino al paese di Danta, ed è possibile ammirare, ad Est, lo spettacolo formato dalla vallata del Basso Comelico, mentre a Nord si può osservare il particolare scorcio creato dalla fila di fienili di Dosoledo, il paese che si trova al di là del torrente Padola. Verso Ovest, invece, c'è il monte Aiarnola definito dal Carducci "la fosca" a causa del cerchio di nubi che spesso ne circonda la cima.

Volendo completare la gita, si può scegliere una doppia destinazione: arrivare nel paese di Danta, e qui, dopo aver pranzato in uno dei ristoranti, visitare il locale museo, oppure scendere nel centro di Padola, percorrendo la piacevole strada che costeggia le anse del lago di Sant'Anna.

In questo paese esiste un bellissimo museo di storia locale, nel quale sono raccolte molte testimonianze dei tempi passati e delle antiche tradizioni, ed è possibile ammirare un dipinto di Vico Calabrò assolutamente da non perdere. Sia passando da Danta, che da Padola, è possibile raggiungere il centro del Comelico, Santo Stefano di Cadore, e da qui ritornare alle proprie abitazioni. (u.d.)